Sergio Perez, del Messico, correndo per la Red Bull, ha rilasciato una dichiarazione su perché gli altri piloti non sono rimasti nella squadra prima di estendere il suo contratto in Formula 1 fino al 2026. La Red Bull ha annunciato martedì che Perez ha firmato un rinnovo biennale, garantendo che entrambi i piloti siano impegnati con la squadra per il prossimo reset delle regole in F1. Perez continuerà a essere compagno di squadra di Max Verstappen per una sesta stagione, mettendoli sulla strada per diventare i compagni di squadra più longevi nella storia della F1, mancando solo 30 gare. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto al periodo tra l’uscita di Daniel Ricciardo nel 2018 e l’arrivo di Perez nel 2021, durante il quale la Red Bull ha cambiato frequentemente la sua formazione. Pierre Gasly ha avuto difficoltà accanto a Verstappen nel 2019 ed è stato alla fine sostituito da Alex Albon dopo 12 gare. Anche se Albon si è comportato abbastanza bene dopo la pausa estiva per mantenere il suo posto nel 2020, ha avuto difficoltà con l’imprevedibile monoposto RB16. Quando gli è stato chiesto del suo contributo alla squadra rispetto ai piloti precedenti, Perez ha suggerito che c’è una ragione specifica per cui è riuscito a ottenere successo. Ha riconosciuto la sfida di essere compagno di squadra di Verstappen, che considera il miglior pilota. Perez crede che, per batterlo, deve presentarsi in modo impeccabile e superare i suoi limiti. Nonostante l’incertezza sul suo contratto, Perez ha negato di sentire alcuna pressione aggiuntiva in questa stagione, affermando che la Formula 1 porta sempre con sé pressione, specialmente in un ambiente ad alta pressione come la Red Bull. Ha riconosciuto che i negoziati possono essere stressanti, ma rimane concentrato nel presentarsi bene durante i weekend di gara e nel lavorare nel simulatore.
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