Centinaia di migliaia di civili a Gaza rimangono intrappolati mentre un’intensa operazione militare israeliana continua a colpire il campo profughi di Jabaliya, secondo le Nazioni Unite e i gruppi per i diritti umani. Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA), ha riportato su X che “almeno 400.000 persone sono intrappolate nell’area,” con i civili che affrontano gravi pericoli e interruzioni. I testimoni descrivono scene strazianti, con corpi non raccolti che giacciono per strada a causa degli scontri in corso.
Gli ordini di evacuazione da parte delle autorità israeliane hanno spinto le persone a fuggire ripetutamente, ha osservato Lazzarini, anche se molti scelgono di rimanere, credendo che non ci sia un luogo sicuro a Gaza. L’offensiva, ora al quinto giorno, ha portato a almeno 60 morti in recenti attacchi, secondo l’esercito israeliano, che afferma che l’operazione mira a fermare l’attività di Hamas a Jabaliya.
Circa 400.000 persone sono nuovamente costrette a Gaza a muoversi verso sud in un’area sovraffollata, inquinata e priva delle basi per la sopravvivenza.
— António Guterres (@antonioguterres) 9 ottobre 2024
Ordinare ai civili di evacuare non li tiene al sicuro se non hanno un luogo sicuro dove andare e non dispongono di riparo, cibo, medicine o acqua. pic.twitter.com/HvG1KpRbpP
UNRWA sta affrontando severe restrizioni, con rifugi e servizi essenziali costretti a chiudere per la prima volta dall’inizio del conflitto. La fame è nuovamente in aumento nel nord della Striscia di Gaza, con le forniture di base quasi esaurite. Questa crisi ha anche messo a rischio una campagna di vaccinazione critica contro la poliomielite, minacciando la salute dei bambini in mezzo all’escalation della violenza. Israele non ha ancora risposto alle dichiarazioni di Lazzarini, ma ha precedentemente dichiarato che continua a facilitare l’aiuto alimentare a Gaza nonostante le ostilità in corso.