Patrick Beverley, il tenace ex guardia NBA, ha sorpreso i fan quest’estate unendosi all’Hapoel Tel Aviv di Israele invece di firmare di nuovo con una squadra NBA. Mentre si adatta alla sua nuova vita all’estero, Beverley ha abbracciato non solo una nuova squadra ma anche nuove esperienze culturali—compreso il tentativo di affrontare il digiuno di 25 ore di Yom Kippur, una pratica significativa nel giudaismo. In un video su Instagram, tre ore dopo l’inizio del digiuno, Beverley ha ammesso: “Sto lottando. Ho fame come un dannato.” E ha aggiunto più tardi: “Mi restano 22 ore. Non penso che sia una buona idea, gente,” mostrando il suo rispetto per la tradizione e la sfida che essa comportava.
La decisione di Beverley di unirsi all’Hapoel Tel Aviv è arrivata dopo che si è sentito sottovalutato dalla NBA, dove gli erano stati offerti solo contratti minimi nonostante la sua costante abilità difensiva. Il 36enne è stato esplicito nel dire di meritare di più, soprattutto rispetto a giocatori come Kyle Lowry e Russell Westbrook. Al contrario, il club israeliano gli ha offerto un contratto di due anni per 4 milioni di dollari, più un ulteriore milione di dollari in bonus legati alle prestazioni. “Mi hanno dato tutto ciò che ho chiesto… non potevo rifiutare,” ha condiviso Beverley, apprezzando la libertà di mostrare il suo intero set di abilità all’estero, oltre al suo ruolo di 3-and-D nella NBA.
Sebbene non abbia escluso un possibile ritorno in NBA in futuro, Beverley è attualmente concentrato ad aiutare l’Hapoel Tel Aviv a avere successo—e a vedere se può conquistare il digiuno di Yom Kippur.