In un’intervista franca e appassionata prima della partita all’Alfred Dunhill Links Championship a St. Andrews, il campione in carica Matt Fitzpatrick non ha trattenuto le sue opinioni sulla situazione attuale del golf professionistico, esprimendo un forte disappunto sia nei confronti del PGA Tour che della recente collaborazione tra PGA e DP World Tour.
In una critica severa all’accordo, Fitzpatrick ha commentato: “Penso che il Tour non avrebbe dovuto fare un accordo con il PGA Tour.” Ha ulteriormente spiegato la sua frustrazione nel scoprire che i giocatori del PGA Tour erano stati invitati all’evento di punta del DP World Tour, il BMW PGA Championship a Wentworth, una mossa che ha trovato profondamente ingiusta.
“Ero furioso a Wentworth quando ho scoperto che un gruppo di giocatori del PGA Tour stava venendo a giocare il torneo, e che a quel punto non tutti i giocatori che avevano mantenuto la loro carta del DP World Tour l’anno scorso sarebbero stati in campo. Questo è il nostro evento di punta,” ha sfogato Fitzpatrick. La sua frustrazione è stata aggravata dalla mancanza di inviti reciproci per i giocatori del European Tour a The Players Championship—spesso definito il “quinto major”—negli Stati Uniti. “Perché li abbiamo invitati a Wentworth? Non c’erano inviti per i giocatori del European Tour a The Players Championship.”
La critica di Fitzpatrick arriva in un momento di cambiamento significativo nel golf professionistico, con l’ascesa di LIV Golf che sta sconvolgendo le strutture tradizionali dello sport. Mentre la lega LIV Golf ha introdotto il concetto di competizione a squadre, Fitzpatrick, un appassionato di calcio, ha apprezzato l’aspetto di squadra ma è rimasto scettico riguardo all’esclusività del “circolo chiuso” di LIV. Ha anche messo in discussione la direzione futura del PGA Tour, osservando che le sue mosse verso eventi a campo limitato potrebbero portare a una ulteriore alienazione di molti giocatori.
“Il PGA Tour sta cambiando anche in quella direzione. Quale formato intendono continuare? Un campo di 70 giocatori? Non ne ho idea,” ha detto, esprimendo incertezza sul futuro del golf professionistico e sul potenziale restringimento delle opportunità per molti giocatori.
Il 29enne, noto per il suo approccio meticoloso al gioco e la sua mente strategica, ha persino avanzato l’idea di unire i tour ed espandere il concetto di promozione e retrocessione, un’idea ispirata al calcio. “Fondamentalmente, ci sono tre campionati maggiori. Possono essere uniti, poi espandendo il meccanismo di retrocessione e promozione, un’area in cui c’è spazio per lavorare. Se fossero tutti insieme, penso che ci sarebbe un grande beneficio,” ha suggerito, accennando a una visione di una struttura golfistica globale più unificata.
Le parole di Fitzpatrick probabilmente faranno discutere sia nei campi del PGA che del DP World Tour, oltre a suscitare conversazioni tra i suoi pari. I suoi commenti arrivano mentre il mondo del golf naviga in una delle sue ere più tumultuose, caratterizzata da lotte di potere tra tour tradizionali e nuovi arrivati dirompenti come LIV Golf.