Il ritorno di Donte DiVincenzo al Madison Square Garden è stato tutt’altro che il ritorno a casa che i fan si aspettavano. In una sconfitta preseason di 115-110, DiVincenzo ha scambiato parole con l’allenatore dei Knicks Tom Thibodeau, che sono aumentate dopo l’intervento dell’assistente allenatore dei Knicks Rick Brunson. DiVincenzo, noto per il suo spirito competitivo, ha risposto con un commento pungente, dicendo: “Ecco cosa succede quando gestisci lo spettacolo… Lascia che papà sia l’allenatore,” una frecciatina che sembrava infastidire Brunson, padre del compagno di squadra di DiVincenzo, Jalen Brunson. La situazione è diventata così tesa che Jalen ha dovuto intervenire, mettendo un braccio attorno al suo amico nel tentativo di calmare le acque.
Dopo, DiVincenzo ha chiarito la situazione, insistendo che stava prendendo in giro Thibodeau, “Stavo scherzando con Thibs sul non riuscire a finire e dargli fastidio,” ha detto, smentendo le voci secondo cui avrebbe urlato “Grazie per il trasferimento” alla panchina dei Knicks. Nonostante le speculazioni su un possibile risentimento dopo il suo trasferimento, DiVincenzo ha sottolineato: “Non c’è assolutamente nulla se non amore da parte mia verso l’organizzazione,” aggiungendo che il suo spirito competitivo è semplicemente parte della sua natura.
Il trash talk è antico quanto il basket stesso, ed è spesso visto come una parte del gioco che aggiunge intensità e dramma. Anthony Edwards, il nuovo compagno di squadra di DiVincenzo, ha difeso le azioni del guard, dicendo: “Non puoi essere arrabbiato con lui, amico. Fa tutte le giocate giuste e spara come un matto. New York lo mancherà sicuramente.” Il supporto di Edwards sottolinea il valore di DiVincenzo, sia sul campo che come compagno di squadra che gioca con passione.
Quindi, il trash talk è solo una parte degli sport competitivi, o a volte supera i limiti del rispetto? I fan sono divisi, ma una cosa è certa: DiVincenzo ha portato fuoco al MSG in un modo che non sarà dimenticato presto.