In un’intervista infuocata su American Agenda di Newsmax, l’esperto di Cina Gordon Chang ha lanciato una bomba, accusando i leader statunitensi di avere il potere di fermare la spionaggio cinese ma di scegliere deliberatamente di non farlo. Chang ha fatto riferimento a un recente rapporto del Comitato per la Sicurezza Nazionale della Camera che rivela dozzine di casi di spionaggio legati al Partito Comunista Cinese sotto l’amministrazione Biden.
“I funzionari consolari cinesi e gli agenti del Ministero della Sicurezza dello Stato hanno commesso crimini e violato la nostra sovranità per decenni,” ha sottolineato Chang. “E i nostri leader politici ne sono stati a conoscenza. Hanno avuto i mezzi per fermarlo, ma per vari motivi, non lo hanno fatto.”
Il problema, suggerisce Chang, non è solo la Cina—è un fallimento all’interno di Washington. Ha anche avvertito che l’economia cinese è molto peggiore di quanto Pechino ammetta, accusando il governo cinese di gonfiare i suoi numeri sul PIL per mascherare i problemi economici del paese. Secondo Chang, la realtà dell’economia cinese in crisi è una minaccia che Pechino non vuole che il mondo veda.
Con la Cina che intensifica le sue ambizioni globali e le attività di spionaggio, le affermazioni audaci di Chang sono destinate a innescare ulteriori dibattiti su come gli Stati Uniti dovrebbero rispondere.