L’esercito israeliano ha annunciato oggi di aver ucciso circa 70 combattenti di Hezbollah e di aver colpito più di 120 obiettivi affiliati a Hezbollah nel sud del Libano e nel sud di Beirut, il bastione del gruppo sciita devastato dagli attacchi israeliani.
“Durante la notte, le Forze Armate israeliane hanno condotto attacchi precisi basati su informazioni di intelligence contro impianti di produzione e manutenzione di armi, così come un deposito di armi appartenente all’organizzazione terroristica Hezbollah a Dahye, un bastione chiave,” ha dichiarato l’esercito.
Inoltre, le forze israeliane hanno preso di mira l’infrastruttura dell’unità aerea di Hezbollah e hanno ingaggiato militanti che sparavano contro le truppe israeliane, le quali hanno avviato un’invasione di terra del Libano il 1° ottobre.
Nel frattempo, il servizio medico di emergenza israeliano, Magen David Adom, ha riportato che due uomini israeliani sono rimasti feriti: un 61enne con lievi ferite al torace e un 31enne con una ferita alla mano, a seguito di un attacco di droni di Hezbollah nel parco industriale Bar Lev vicino a Karmiel, nel nord di Israele.
La crisi si intensifica a Gaza
A Gaza, l’esercito israeliano ha riportato oggi che oltre 40 militanti sono stati uccisi nella zona di Jabalia, nel nord, solo nelle ultime 24 ore. La regione è sotto assedio militare da oltre 21 giorni, con centinaia di vittime palestinesi, tra cui donne e bambini.
Sabato, la Difesa Civile di Gaza ha avvertito che le sue squadre erano sopraffatte dall’alto volume di richieste di soccorso provenienti dal nord di Gaza. A causa degli attacchi in corso e del blocco sugli ospedali, come il Kamal Adwan, dove 44 operatori sanitari sono stati detenuti, molte richieste di aiuto sono rimaste senza risposta.
“Non possiamo rispondere alle molteplici chiamate e richieste che riceviamo da case bombardate e bruciate dalle forze israeliane a Jabalia e Al Nazla,” ha dichiarato Mahmoud Basal, un portavoce della Difesa Civile di Gaza, su Telegram.
Il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha denunciato la situazione come “catastrofica” sui social media, evidenziando che “intense operazioni militari” attorno agli ospedali, unite a gravi carenze di risorse, stanno privando i residenti di Gaza delle cure mediche essenziali.