In un discorso infuocato, Hossein Salami, il comandante in capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran (IRGC), ha affermato che Israele è sull’orlo del collasso, descrivendolo come uno “stato suicida.” I commenti di Salami riflettono la crescente retorica dell’Iran contro Israele, sottolineando che la nazione sta scavando la propria fossa mentre affronta un crescente risentimento globale.
“L’entità sionista è uno dei regimi più odiati al mondo,” ha dichiarato Salami, evidenziando che solo i funzionari statunitensi sono disposti a visitare Israele in mezzo alla sua crescente isolamento. Ha avvertito che Israele dovrebbe prepararsi a gravi ripercussioni per le sue azioni, sostenendo che queste alla fine lo cancellerebbero dall’esistenza.
Salami ha fatto riferimento all’“Operazione Vera Promessa 2” come prova dei fallimenti difensivi di Israele, in particolare della sua incapacità di proteggersi dagli attacchi iraniani. Ha mirato specificamente al sistema di difesa missilistica THAAD, dichiarando che non sarebbe sufficiente a proteggere Israele dalle capacità militari dell’Iran.
Ha mobilitato il supporto per i giovani palestinesi e libanesi, affermando che presto sarebbero stati affiancati da giovani di tutto il mondo nella loro lotta contro Israele. “Vi sconfiggeremo,” ha proclamato, infondendo fiducia nella prontezza e nella determinazione militare dell’Iran.
Il capo militare iraniano ha costantemente emesso avvertimenti riguardo a qualsiasi attacco sul suolo iraniano, affermando che l’Iran risponderà con precisione. Con l’escalation delle tensioni, i rapporti dei media indicano che Israele potrebbe prepararsi a colpire obiettivi iraniani in risposta agli attacchi missilistici di Teheran, sollevando timori di un conflitto regionale più ampio.
Con le poste più alte che mai, la possibilità di ulteriori confronti si fa sentire, e entrambe le parti sembrano pronte per un intenso stallo che potrebbe rimodellare le dinamiche della geopolitica mediorientale.