La Toyota ha confermato la superiorità evidenziata durante le prove libere e ha conquistato la pole position per le 8 Ore del Bahrain, l’ultima tappa della stagione del Campionato del Mondo di Resistenza (WEC). La Toyota #8 si è piazzata davanti alla #7, facendo così una doppietta per il costruttore giapponese.
È stato Brendon Hartley a garantire la qualifica per il #8 e, nella terza delle sue quattro giri, ha fatto un tempo di 1m46,564s. Nessun altro è riuscito a scendere sotto il 1m46s. Al secondo posto si è piazzato Kamui Kobayashi, nella Toyota #7, con un distacco di 0,489s. La Cadillac si è qualificata al terzo posto grazie ad Alex Lynn, che si è piazzato a 0,701s dalla pole position.
Segue il Porsche Penske #6 con Kévin Estre. La Ferrari AF Corse è ancora matematicamente in lizza per il titolo, ma la qualifica non renderà la vita facile alla squadra italiana: Antonio Fuoco ha portato il #50 al quinto posto davanti al #51 guidato da Alessandro Pier Guidi. Will Stevens ha fatto la qualifica per il Porsche #38 del team Hertz JOTA, in cui è presente anche António Félix da Costa, piazzandosi al nono posto.
Nella categoria LMP2, la United Autosports partirà in prima fila con l’Oreca #23, guidata da Tom Blomqvist che ha dettato il ritmo delle qualifiche. Ha superato Charles Milesi (Alpine Elf Team/Oreca #36) per 0,271s. Filipe Albuquerque ha portato l’Oreca #22 della United Autosports al quinto posto, in una gara in cui i suoi compagni di squadra Frederik Lubin e Phil Hanson lottano per il titolo di classe. Il leader del campionato, l’Oreca #41 del Team WRT, ha fatto solo il decimo tempo con Louis Delétraz.
Nella che è stata l’ultima qualifica nella storia delle LMGTE Am, la Iron Dames ha fatto la storia conquistando l’ultima pole position della classe. A bordo della Porsche #85 completamente femminile, Sarah Bovy ha battuto Liam Talbot (D’Station Racing/Aston Martin #777) con un distacco di 0,290s. Al terzo posto partirà l’Aston Martin #25 della ORT by TF. La Corvette #33, già campione, è stata quinta nell’ultima qualifica dell’anno grazie a Ben Keating.
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