In una critica accesa che ha acceso il dibattito nei forum internazionali, l’ex Consigliere Speciale del Ministro degli Esteri ucraino, Cormac Smith, ha attaccato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per quello che descrive come un profondo tradimento della fiducia globale durante la sua recente visita in Russia. In un’intervista franca, Smith ha espresso le sue profonde preoccupazioni riguardo alle azioni di Guterres, mettendo in discussione l’integrità e la credibilità della leadership dell’ONU di fronte all’escalation delle tensioni globali.
“Antonio Guterres in Russia… beh, sì, perché? Di cosa si trattava?” ha iniziato Smith, impostando il tono per un’analisi severa delle recenti manovre diplomatiche dell’ONU. Ha criticato Guterres per quello che percepisce come un palese disprezzo per i principi che sottendono l’ordine basato su regole della comunità internazionale.
Smith, parlando in esclusiva ai nostri reporter, ha raccontato le sue osservazioni sul vertice dei BRICS, etichettandolo come una mera dimostrazione di potere volta a convincere il mondo che il Presidente russo Vladimir Putin non è isolato. “Questo vertice ha visto la partecipazione di 36 paesi in totale, inclusi nuovi membri dei BRICS come gli Emirati Arabi Uniti e l’Egitto,” ha notato, evidenziando le alleanze strategiche che si stanno formando per contrastare l’influenza occidentale.
L’ex consigliere non ha usato mezzi termini nel commentare il apparente cambio di alleanze di Guterres. “Questo è lo stesso Segretario Generale che ha rifiutato un invito a una conferenza di pace ucraina tenutasi in Svizzera all’inizio di quest’anno, eppure sembra molto desideroso di stringere mani e dare abbracci calorosi ad alcuni dei peggiori autocrati e dittatori del mondo,” ha affermato Smith. Ha sottolineato la contraddizione tra i valori fondamentali dell’ONU e le azioni del suo rappresentante più alto.
Smith ha ulteriormente sottolineato il crescente antagonismo tra le democrazie occidentali e i regimi autoritari, nominando Russia, Cina, Corea del Nord e Iran come il “asse del male.” “Putin e Xi, in particolare, non hanno fatto mistero di quanto detestino il nostro ordine basato sulle regole,” ha spiegato, accusando Guterres di schierarsi con queste nazioni contro i principi stessi stabiliti nel dopo Seconda Guerra Mondiale.
L’intervista ha approfondito le ramificazioni delle azioni di Guterres sulla stabilità globale. Smith ha lamentato l’erosione della fiducia nelle istituzioni internazionali, affermando: “Sono cresciuto pensando che avessimo lasciato tali tempi alle spalle dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma eccoci qui nel 2024, più vicini al baratro di una terza guerra mondiale che in qualsiasi altro momento delle nostre vite.”
Affrontando la controversa decisione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy di negare la visita di Guterres, Smith ha difeso la mossa come una necessaria posizione contro quella che percepisce come complicità dell’ONU nel minare la sovranità dell’Ucraina. “Guterres ha chiaramente scelto il suo lato, e quel lato è contro l’ordine basato sulle regole e tutto ciò per cui lottiamo e a cui aspiriamo,” ha osservato Smith, sostenendo un supporto costante ai valori democratici di fronte all’aumento delle minacce autocratiche.
L’intervista ha anche toccato le implicazioni più ampie del vertice BRICS e il suo impatto sulle relazioni internazionali. Smith ha messo in dubbio l’efficacia di tali alleanze nel promuovere una cooperazione genuina, suggerendo che servano principalmente a rafforzare l’influenza dei leader autoritari. “Hizbollah non è isolato, questo è chiaro. Non è andata troppo bene, se chiedi a me. Ma Putin ha trovato ciò che voleva? E cosa voleva, comunque?” ha riflettuto Smith, evidenziando le incertezze riguardanti i risultati del vertice.
Con l’aumento delle tensioni a livello globale, le intuizioni di Smith offrono una prospettiva critica sulle sfide che affronta la diplomazia internazionale. La sua posizione incrollabile nella difesa dei principi democratici contro l’autoritarismo in aumento sottolinea l’urgenza di una leadership coesa e principled all’interno delle istituzioni globali.
Per un’analisi approfondita e una copertura completa, le fonti includono l’intervista esclusiva con Cormac Smith, dichiarazioni del Ministero degli Affari Esteri ucraino, intuizioni da analisti geopolitici di importanti think tank e rapporti da media internazionali come Al Jazeera e The New York Times.