L’ingresso tanto atteso di Audi in Formula 1 nel 2026 sta già facendo scalpore, ma i fan che sperano in una rapida ascesa verso la vetta dovranno temperare le loro aspettative. Secondo il boss di Sauber Motorsport, Mattia Binotto, il percorso di Audi verso la parte alta della griglia non darà probabilmente frutti fino al 2030 al più presto. Mentre il costruttore tedesco prende il controllo di Sauber e ribattezza il team per coincidere con le nuove regolazioni della F1 nel 2026, la sfida che li attende è niente meno che monumentale.
BINOTTO: “SIAMO ALLA BASE DELL’EVEREST”
Binotto, che è stato nominato durante l’estate per supervisionare il progetto F1 di Audi, ha chiarito che Audi è in una lunga e ardua battaglia. “Siamo all’inizio della scalata,” ha ammesso Binotto, descrivendo il percorso che li attende come paragonabile alla scalata del Monte Everest. “Di fronte a noi c’è l’Everest, e ora possiamo vedere solo la base.”
Nonostante il successo storico di Audi nel motorsport, inclusi le gare di endurance e il rally, la F1 è una bestia completamente diversa. Sauber, il team che Audi sta acquisendo, non è riuscito a ottenere un solo punto in questa stagione, aggravando le difficoltà di costruire una squadra competitiva da zero. Audi dovrà affrontare l’arduo compito di sviluppare un’unità di potenza completamente nuova per il 2026 mentre cerca di elevare Sauber dalla parte posteriore della griglia a un contendente di vertice.
LA VISIONE A LUNGO TERMINE: “CINQUE SETTE ANNI”
Mentre circolano voci che Audi potrebbe ritirarsi prima ancora di mettere piede sul palcoscenico della F1, il marchio tedesco rimane impegnato in un piano a lungo termine. Binotto ha tracciato paralleli con la ricostruzione della Ferrari negli anni ’90 sotto Jean Todt e l’ascesa della Mercedes alla dominanza negli anni 2010, entrambe le quali hanno richiesto anni per concretizzarsi.
“Stiamo considerando una tempistica di cinque a sette anni,” ha spiegato Binotto. “Alte squadre hanno impiegato anni per arrivare in cima. Jean Todt è arrivato a Maranello nel 1993, e la Ferrari non ha vinto il titolo Costruttori fino al 1999. Lo stesso vale per la Mercedes.”
Il realistico orizzonte temporale di Binotto per il successo significa che Audi potrebbe affrontare un periodo di cinque anni prima di diventare veri contendenti, con il 2030 previsto come obiettivo per la gloria del campionato. Fino ad allora, si concentreranno sulla ricostruzione e sullo sviluppo della loro infrastruttura per allinearsi ai team leader come Red Bull, Mercedes e Ferrari.
CRISI DEL PERSONALE: 400 PERSONE MANCANTI
Uno dei maggiori ostacoli per Audi è la dimensione della loro operazione rispetto alle forze dominanti della F1. Binotto ha evidenziato che Audi attualmente è carente di circa 400 personale rispetto ai suoi rivali di alto livello. “Dobbiamo aggiungere personale per poter competere allo stesso livello. Non possono essere trovati in due giorni, e non necessariamente dalla F1. La nostra scelta è investire nei giovani,” ha detto, indicando il focus di Audi sulla costruzione di una forza lavoro forte da zero.
Questa carenza di personale è un elemento cruciale nella lenta ascesa al successo di Audi. I top team come Red Bull e Mercedes impiegano migliaia di ingegneri, designer e strategisti altamente specializzati, tutti contribuendo al loro dominio. L’impegno di Audi nel reclutare e investire talenti sarà vitale per colmare il divario nei prossimi anni.
MERCATO PILOTI: MICK SCHUMACHER SI UNIRÀ A HULKENBERG?
Con Audi che si prepara per il suo debutto nel 2026, rimangono domande su chi guiderà accanto a Nico Hulkenberg. Il secondo sedile sulla griglia Sauber per il 2025 è ancora aperto, e Binotto ha accennato al fatto che Mick Schumacher è un nome seriamente preso in considerazione. Schumacher, che ha precedentemente lavorato con Binotto in Ferrari, potrebbe essere un’ottima scelta per la visione a lungo termine del team.
“Mick è sicuramente un nome di cui stiamo discutendo,” ha detto Binotto. Il giovane pilota tedesco, figlio della leggenda della F1 Michael Schumacher, è attualmente senza un sedile da corsa a tempo pieno ma rimane una figura chiave nel mercato dei piloti di F1. La sua potenziale collaborazione con Hulkenberg potrebbe essere una mossa strategica mentre Audi cerca di sviluppare una line-up di piloti competitiva per il futuro.
LA STRADA DAVANTI: UNA LUNGA SALITA VERSO LA VETTA
Le ambizioni di Audi in F1 sono definite, ma la salita sarà ripida. Con un nuovo powertrain da sviluppare, una massiccia campagna di reclutamento necessaria e una timeline che si estende fino alla fine del decennio, il gigante tedesco si trova di fronte a un inizio impegnativo. Ma con Mattia Binotto al timone, Audi sta giocando a lungo termine—costruendo dalle fondamenta per sfidare infine i team d’élite della F1.
I fan e i concorrenti stanno seguendo con attenzione mentre Audi intraprende questo ambizioso viaggio. Per ora, il 2030 è l’anno cerchiato sul calendario, ma una cosa è certa: Audi è in Formula 1 per il lungo periodo.