Boeing si prepara a una sostanziale ristrutturazione mentre si appresta a licenziare circa 17.000 lavoratori, ovvero il 10% della sua forza lavoro globale, in mezzo a una serie di sfide finanziarie e operative. Il piano di riduzione della forza lavoro del gigante aerospaziale è una risposta diretta alle perdite crescenti e a uno sciopero del lavoro in corso che coinvolge 33.000 meccanici, il quale ha sostanzialmente bloccato la produzione dei jet commerciali più venduti di Boeing. Lo sciopero prolungato, avviato dall’Associazione Internazionale dei Meccanici e dei Lavoratori Aerospaziali il 14 settembre, è stato provocato da controversie contrattuali e ha paralizzato da allora la produzione dei modelli 737 Max e 777 di Boeing, portando a ingenti perdite di fatturato.
Il CEO Kelly Ortberg, che ha assunto la leadership ad agosto come terzo CEO dell’azienda in cinque anni, ha comunicato la gravità della situazione di Boeing ai dipendenti in una nota, citando “sfide a breve termine” e la necessità di “decisioni difficili” per garantire la sostenibilità a lungo termine dell’azienda. Ortberg ha sottolineato che i licenziamenti riguarderanno tutti i livelli, interessando dirigenti, manager e dipendenti di base, segnando una delle più grandi riduzioni di posti di lavoro nella recente storia di Boeing.
Questi licenziamenti arrivano dopo un aumento della sorveglianza da parte della Federal Aviation Administration (FAA) dopo che un pannello del 737 Max ha malfunzionato su un volo di Alaska Airlines all’inizio di quest’anno, rinnovando le preoccupazioni riguardo agli standard di sicurezza. Inoltre, Boeing ha recentemente accettato di pagare una multa di 243,6 milioni di dollari per evitare un processo penale riguardante accuse di frode relative al 737 Max, aggiungendo ulteriori pressioni legali e finanziarie all’azienda.
Dal punto di vista finanziario, Boeing ha registrato perdite severe, con le proiezioni del terzo trimestre che indicano un consumo di cassa di 1,3 miliardi di dollari e una perdita sorprendente di 9,97 dollari per azione. L’azienda ha anche annunciato significativi ammortamenti, tra cui 2,6 miliardi di dollari relativi ai ritardi del 777X, 400 milioni di dollari sul 767 e 2 miliardi di dollari su vari programmi di difesa e spaziali, che influenzano progetti come i nuovi aerei Air Force One e una capsula spaziale della NASA.
La produzione di progetti chiave è stata sospesa in diverse strutture Boeing, con solo il modello 787 che continua a essere prodotto nell’impianto non sindacale dell’azienda in Carolina del Sud. Ortberg ha dichiarato che la situazione di Boeing “richiede cambiamenti strutturali” così come “ulteriore supervisione” per i suoi settori della difesa e spaziali in difficoltà, entrambi i quali hanno lottato con sforamenti di costi e ritardi.
I recenti problemi di Boeing si estendono a una serie di questioni internazionali e relazioni difficili con i clienti. L’azienda affronta un’ulteriore attenzione per la sicurezza dopo che Ethiopian Airlines ha richiesto procedure di emergenza per il 737 Max poco prima di un incidente del 2019 che ha ucciso 346 persone. Le famiglie delle vittime dell’incidente chiedono pene più severe e trasparenza, cercando un processo penale per indagare sulla consapevolezza dei dirigenti Boeing riguardo ai problemi di controllo del volo.
I licenziamenti e le sfide operative evidenziano la posizione precaria di Boeing nell’industria aerospaziale. Nelle prossime settimane, l’azienda affronta negoziazioni cruciali con i sindacati e deve affrontare l’imminente rilascio dei suoi risultati finanziari del terzo trimestre il 23 ottobre.