L’amministrazione del governatore della Florida Ron DeSantis affronta una causa federale, accusata di aver attuato una campagna per silenziare gli avvocati dei diritti all’aborto in vista di un voto sull’emendamento 4, che proteggerebbe l’accesso all’aborto nello stato. La causa, intentata dal gruppo di advocacy Floridians Protecting Freedom, sostiene che il team di DeSantis ha utilizzato “minacce coercitive” avvertendo i broadcaster di possibili azioni penali se avessero trasmesso spot a favore dell’emendamento 4. Questi spot presentano Caroline, una sopravvissuta al cancro la cui vita è stata prolungata dalle cure per l’aborto, che descrive la sua lotta mentre il recente divieto di aborto di sei settimane dello stato impedisce ad altre donne di prendere decisioni mediche simili.
Le tattiche di pressione dell’amministrazione hanno portato, secondo quanto riportato, almeno una stazione a ritirare l’annuncio. Questa causa evidenzia le accuse di “interferenza governativa incostituzionale” mirate a deragliare l’inerzia dell’emendamento mentre si avvicina il periodo di voto anticipato. La recente istituzione da parte di DeSantis di una forza di “polizia elettorale”, accusata di mirare ai firmatari a favore dell’emendamento 4 con accuse di frode, aumenta ulteriormente le tensioni. Gli avvocati sostengono che le minacce della Florida mettono a rischio l’espressione politica fondamentale e potrebbero portare a tentativi di contestare o sovvertire i risultati elettorali se l’emendamento dovesse passare.