Greg Olsen, ex giocatore della NFL, è recentemente apparso nel Dan Patrick Show e non ha trattenuto la sua delusione per essere stato scavalcato dal primo posto nelle trasmissioni Fox da Tom Brady. Questa retrocessione non solo costa a Olsen un incredibile $7 milioni all’anno, ma gli lascia anche un sapore amaro in bocca.
Sebbene non sia sorprendente che Brady possa eccellere in questo ruolo, considerando la sua capacità di articolare le complessità del gioco, non significa necessariamente che debba automaticamente prendere il suo posto. Fox già vanta alti ascolti, quindi la necessità del nome più grande del settore sembra superflua. Perché pagare una cifra esorbitante per Brady quando Olsen sta già facendo un lavoro eccezionale?
La competizione tra le reti per assicurarsi i migliori commentatori è diventata una sorta di corsa agli armamenti, anche se le ragioni dietro di essa rimangono poco chiare. La gente seguirà le partite della NFL indipendentemente da chi sta commentando. Anche se Statler e Waldorf, i Muppet burberi, stessero dando le indicazioni, gli spettatori sarebbero comunque affascinati. Eppure, la CBS ha strappato Tony Romo, nonostante le sue prestazioni deludenti, e ESPN ha preso Buck e Aikman. Anche Amazon ha insistito per avere Al Michaels. Sembra che tutti vogliano il proprio giocattolo.
Purtroppo, Olsen sta ricevendo il trattamento peggiore. È indubbiamente abile nel suo lavoro, forse anche migliore di Romo e potenzialmente di Brady. Tuttavia, il suo riconoscimento del nome è inferiore rispetto a queste stelle più grandi. È un caso classico di showbiz, dove il talento a volte passa in secondo piano rispetto alla fama.
Alla fine, Olsen si sente truffato. Meritava un trattamento migliore, considerando la sua esperienza nel settore. Ma nel spietato mondo dell’intrattenimento, a volte la giustizia passa in secondo piano rispetto al fascino dei grandi nomi.