Hyundai è uno dei produttori automobilistici che sta cercando di esplorare le capacità dei parabrezza e assegnare loro nuove funzioni come un head-up display.
In questo contesto, Hyundai Mobis ha annunciato una partnership con lo specialista in ottica ZEISS per sviluppare una nuova tecnologia che trasforma il parabrezza in un grande head-up display dotato di tecnologia di realtà aumentata. Questo consente numerose possibilità, come visualizzare le curve di un percorso selezionato, la traiettoria perfetta durante una giornata in pista, o avvisare il conducente di potenziali pericoli sulla strada, il tutto senza la necessità che il conducente distolga lo sguardo dalla strada.
Inoltre, questa tecnologia potrebbe eliminare il cruscotto così come lo conosciamo oggi e sostituire il sistema di infotainment e lo schermo del passeggero anteriore.
Anche se potrebbe sembrare una tecnologia del futuro, le due aziende hanno già annunciato che “questa tecnologia da sogno sta per diventare realtà”. In particolare, se tutto andrà bene, la produzione di massa potrebbe iniziare già nel 2027, e l’introduzione di questa tecnologia porrà fine al modo in cui gli interni dei veicoli sono attualmente progettati.
Sebbene non siano stati rivelati molti dettagli su questa nuova tecnologia, Hyundai Mobis ha annunciato che lo schermo si basa su un proiettore ad alta tecnologia, così come “una pellicola trasparente che viene applicata al parabrezza”, che afferma essere leggermente più spessa di un capello umano.
È già noto che Hyundai Mobis e ZEISS hanno creato un prototipo del parabrezza con display head-up il mese scorso e hanno condotto una dimostrazione rivolta ai clienti nazionali globali nel settore automobilistico.
Inoltre, il produttore sudcoreano ci ricorda che “secondo le previsioni della società di ricerca di mercato internazionale OMDIA Research, il mercato globale per i display head-up olografici è previsto crescere fino a circa 7 milioni di unità entro il 2030, affermandosi come una nuova tendenza nel campo dei display di nuova generazione”.