Il tanto atteso biopic di Frank Sinatra di Martin Scorsese ha raggiunto un punto morto, poiché la famiglia Sinatra avrebbe bloccato il progetto per timori che possa approfondire troppo il lato oscuro di Ol’ Blue Eyes. Basato sui racconti crudi della biografia di James Kaplan, la visione di Scorsese va oltre il fascino canoro di Sinatra, mirando a esporre i suoi legami con la mafia, le relazioni turbolente e una propensione per comportamenti stravaganti. Ma la famiglia Sinatra, guidata dalla figlia Tina, desidera una storia più sanificata incentrata sul suo lascito musicale, e non sui suoi legami con boss del crimine e scandali di Hollywood.
La vita di Sinatra è piena di episodi che Hollywood ama drammatizzare, come il suo sfrenato viaggio a L’Avana nel 1947, dove avrebbe ospitato un’orgia con il boss della mafia Lucky Luciano in una suite piena di gangster, solo per essere interrotto da un gruppo di Girl Scouts guidato da una suora. Nel corso della sua carriera, Sinatra era noto per socializzare con boss mafiosi come Luciano, Bugsy Siegel e Sam Giancana. Portò persino un “regalo” di 2 milioni di dollari a Luciano a Cuba dopo che il mafioso fu esiliato dagli Stati Uniti, alimentando infinite voci sui legami mafiosi di Sinatra.
Il biopic pianificato doveva vedere Leonardo DiCaprio nel ruolo di Sinatra e Jennifer Lawrence nel ruolo della sua famosa e focosa seconda moglie, Ava Gardner. Ma la famiglia ha esitato di fronte all’intenzione di Scorsese di mettere in luce le relazioni tumultuose di Sinatra, specialmente i caotici anni ’50 e ’60 quando era legato a icone di Hollywood come Marilyn Monroe, Judy Garland e Gardner. Le sue presunte esplosioni violente e persino i presunti pestaggi organizzati dalla mafia dipingono anche un’immagine di un uomo molto lontano dalla sua immagine pubblica.
Il periodo d’oro del ‘Rat Pack’ di Sinatra includeva frequenti esibizioni a Las Vegas in casinò gestiti da mafiosi, dove si dice che lui ammirasse i gangster che godevano dei vantaggi del suo potere da star. Il fascino di Sinatra non gli impedì di superare i limiti; i biografi affermano che una volta desiderò che i mafiosi uccidessero Woody Allen dopo un tradimento che coinvolgeva la sua ex moglie Mia Farrow.
Tuttavia, nonostante la tenacia di Scorsese, l’eredità di Sinatra rimane salda, dando priorità al suo lascito rispetto a quello che alcuni potrebbero chiamare il bisogno di “verità” di Hollywood. Il biopic è ora messo in attesa a tempo indeterminato, e sembra che il mondo potrebbe non avere mai una rappresentazione completa della vita complessa e controversa dietro la voce che ha reso “My Way” un inno.