La Harvard University ha registrato un sorprendente calo del 15% nelle donazioni, segnando uno degli anni finanziari più difficili della memoria recente, mentre una serie di scandali di leadership e controversie sull’antisemitismo affliggono l’istituzione. L’università ha riportato che le donazioni sono scese da 1,38 miliardi di dollari l’anno scorso a 1,17 miliardi di dollari, secondo il suo ultimo rapporto finanziario.
Uno dei principali punti di contesa è stato il fallout dalla gestione delle tensioni nel campus da parte della ex presidente Claudine Gay, in particolare la sua posizione sulla libertà di espressione durante le proteste pro-Palestina. Gay ha affrontato un notevole contraccolpo da parte di donatori di alto profilo che l’hanno criticata per aver permesso che queste proteste continuassero senza controllo, citando preoccupazioni riguardo all’antisemitismo. La situazione si è intensificata quando Gay stessa è stata accusata di presunta plagio, portando alle sue dimissioni a gennaio. Nonostante la sua partenza, la reputazione dell’università—e la sua base di donatori—non si sono ancora completamente riprese.
Il nuovo presidente Alan Garber è ora concentrato nel ripristinare le relazioni con gli ex alunni delusi e nel ripristinare la posizione di Harvard. Negli ultimi mesi, Garber ha viaggiato in tutto il mondo, incontrando donatori e ex alunni, mentre cerca di convincerli che l’università della Ivy League è tornata sulla giusta strada. Tuttavia, i suoi sforzi hanno portato solo a modesti miglioramenti; mentre le donazioni e i regali senza restrizioni sono aumentati leggermente dell’8,6%, le donazioni al fondo di dotazione multimiliardario di Harvard sono crollate del 34%, attestandosi a 368,1 milioni di dollari.
Garber ha detto a The Harvard Crimson che rimane cautamente ottimista, riconoscendo le difficoltà: “Alcuni dei nuovi impegni sono stati deludenti rispetto agli anni passati.” Tuttavia, ha espresso fiducia che il rinnovato focus di Harvard sulla sua missione accademica fondamentale—ricerca, insegnamento e coinvolgimento degli studenti—rafforzerà alla fine i legami con i donatori.
Per affrontare le preoccupazioni in corso, l’università ha implementato nuove politiche per promuovere un senso di inclusività. Questo include iniziative da parte di gruppi di lavoro volti a combattere le molestie e la discriminazione in tutte le comunità, inclusi gli studenti ebrei, musulmani e arabi. Garber crede che questi sforzi segnalino un cambiamento positivo e rassicurino i donatori che l’istituzione sta facendo progressi verso la stabilità.
In una nota di speranza, Garber ha scritto: “La nostra università emergerà più forte da questo periodo—nonostante le prove, ma grazie ad esse.” Tuttavia, con le donazioni ancora ben al di sotto dei livelli precedenti, resta da vedere se Harvard possa recuperare completamente la fiducia e il supporto finanziario della sua comunità di ex alunni e donatori.