Con l’Avvicinarsi del Giorno delle Elezioni, sostenitori di alto profilo stanno giocando un ruolo fondamentale nella corsa presidenziale degli Stati Uniti—e il gruppo di proprietà dei Dallas Mavericks non fa eccezione. Miriam Adelson, proprietaria di maggioranza dei Mavericks e sostenitrice convinta del GOP, è emersa come il più grande donatore individuale alla campagna di Donald Trump, contribuendo con 100 milioni di dollari. Il suo sostegno contrasta nettamente con quello del suo partner commerciale, Mark Cuban, che ha criticato pubblicamente l’ex Presidente in più occasioni.
La complessa relazione tra Adelson e Cuban aggiunge un colpo di scena inaspettato alla dinamica elettorale. Adelson, che ha acquisito una partecipazione di controllo nei Mavericks per 3,5 miliardi di dollari, detiene quasi tre quarti della squadra. Cuban, ora azionista di minoranza, è stato a lungo vocale nella sua opposizione a Trump, spesso utilizzando la sua piattaforma pubblica per esprimere critiche. Parlando recentemente su The View, Cuban ha continuato la sua tendenza a commenti espliciti, affermando che Trump manca del sostegno di “donne forti e intelligenti”—un’affermazione che è rapidamente diventata virale e ha suscitato una reazione sui social media.
Questa disparità nell’alleanza politica ha creato una dinamica unica nella proprietà dei Mavericks. Il contributo di 100 milioni di dollari di Adelson è il più grande di qualsiasi proprietario di squadra sportiva statunitense a una singola campagna politica, sottolineando il suo impegno verso Trump, che le ha conferito la Medaglia Presidenziale della Libertà durante la sua presidenza. Per Trump, il sostegno di Adelson offre un significativo impulso a una campagna bisognosa di risorse, nonostante lei abbia trattenuto ulteriori contributi dopo essere stata apparentemente contattata per un finanziamento aggiuntivo.
Dalla parte dei Democratici, Kamala Harris ha beneficiato dei consistenti fondi per la campagna del tesoro di Biden. Cuban, tuttavia, non ha ancora contribuito finanziariamente a nessuna campagna democratica, scegliendo invece di esprimere la sua opposizione a Trump attraverso dichiarazioni pubbliche piuttosto che supporto finanziario diretto. Le sue recenti osservazioni mirate a minare Trump hanno sottolineato la disponibilità di Cuban a sfidare le prospettive di rielezione di Trump, anche se l’impatto dei suoi commenti resta da vedere.
Il divario politico all’interno della proprietà dei Mavericks ha messo in evidenza l’influenza crescente delle figure sportive di alto profilo nelle elezioni statunitensi. Mentre le diverse alleanze di Adelson e Cuban riflettono la più ampia polarizzazione politica della nazione, i loro ruoli come magnati dello sport li hanno posizionati come voci prominenti in un’elezione fortemente contestata.