Donald Trump Jr. sta guidando un’operazione di verifica basata sulla lealtà, assemblando un elenco di persone che sarebbero escluse dal servire in una seconda amministrazione Trump. Secondo fonti interne, l’elenco mira a funzionari del primo mandato che si sono dimessi a causa dei disordini del 6 gennaio, figure legate al gruppo di politica conservatrice Project 2025, e chiunque sia percepito come insufficientemente leale a Trump.
Questo ambizioso progetto ricorda le tattiche dell’era Nixon, quando gli avversari politici venivano catalogati in una “lista dei nemici” che portava a una cultura di isolamento e intenso scrutinio all’interno dell’amministrazione. Tuttavia, il team di Trump vede questo come una mossa preventiva per evitare le fughe di notizie interne e il dissenso che hanno afflitto il suo primo mandato. Don Jr., presidente onorario del team di transizione di Trump, ha sottolineato che l’obiettivo è “tenere fuori i cattivi attori”, spiegando: “Ci sono molte persone che mettono la R accanto al loro nome, ma poi fanno quello che vuole la palude.”
Importanti alleati repubblicani hanno espresso supporto per questo approccio in stile blacklist. Myron Ebell, che ha gestito la transizione dell’EPA di Trump nel 2016, ha suggerito che un elenco basato sulla lealtà avrebbe impedito ai “repubblicani verdi soft” di interferire con le politiche di Trump. Ebell vede l’attuale strategia come una “buona idea”, mirata a garantire che solo i fermissimi alleati di Trump possano entrare. Le poste in gioco sono alte: qualsiasi amministrazione di ritorno deve nominare circa 4.000 funzionari per posti federali, sottolineando l’enorme portata che un tale elenco potrebbe avere sul panorama federale.
Il direttore della comunicazione della campagna di Trump, Steven Cheung, ha confermato l’enfasi del team di transizione sulla lealtà, affermando che sceglieranno “le migliori persone per il suo Gabinetto”. Tuttavia, rimangono domande sulla fattibilità dell’esclusione di figure associate al Progetto 2025. Il progetto vanta il supporto di oltre 100 organizzazioni conservatrici, segnalando un potenziale contraccolpo se molti alleati vengono esclusi.
Sebbene il processo di selezione “prima la lealtà” possa risuonare con la base di Trump, solleva interrogativi sulla governance sotto un secondo mandato di Trump.