Gli italiani annunciano la prima automobile elettrica e il ritorno al segmento B. Sul punto di lancio, un SUV compatto prodotto sulla stessa linea di montaggio di 600e e Avenger.
Il piano di elettrificazione del consorzio Stellantis, molto ambizioso, prevede anche l’Alfa Romeo, marchio italiano che prevede di presentare solo automobili elettriche a partire dal 2025, in modo da essere presente in Europa senza motori a combustione interna nel 2027. Nel programma, rispettando il calendario annunciato dal produttore fondato nel 1910, il lancio del primo veicolo elettrico a batteria (BEV) avverrà ad aprile. Si chiama Milano, un omaggio alla città natale del marchio, ha la forma di un SUV, come Stelvio (2016) e Tonale (2022), e concorre nel segmento B, categoria abbandonata dagli italiani nel 2018 con la fine della produzione della MiTo. A settembre, i primi esemplari saranno nelle mani dei clienti.
La Milano è basata sulla piattaforma e-CMP2 di Stellantis, un’architettura tecnica condivisa con tutti i subcompatti più recenti del consorzio, tra cui DS 3, Opel Corsa o Peugeot 208 e 2008, e viene prodotta a Tychy, in Polonia, sulla stessa linea di montaggio di Fiat 600 e Jeep Avenger. Durante l’annuncio del SUV concorrente di Lexus LBX, smart #1 o Volvo EX30, non sono state fornite informazioni sulle caratteristiche tecniche, ma è facile anticipare l’essenziale, in particolare sul sistema elettrico, che molto probabilmente sarà lo stesso dei subcompatti e dei compatti più recenti del consorzio sotto la direzione di Carlos Tavares, con un motore da 115 kW/156 CV e 260 Nm alimentato da una batteria al litio con una capacità lorda di 54,0 kWh (50,8 kWh utilizzabili). Nella versione elettrica, ricariche domestiche/lente fino a 11 kW (corrente alternata) o veloci fino a 100 kW (corrente continua). Secondo il protocollo di omologazione (WLTP), l’autonomia massima è di 409 km per la Fiat 600e con una lunghezza di 4,171 m e di 400 km per la Jeep Avenger con una lunghezza di 4,084 m. Entrambe le auto competono nel segmento B e condividono i 2,562 m di interasse, così come la disposizione della batteria sotto il pavimento, una posizione che libera spazio nell’abitacolo e ottimizza la distribuzione del peso, una caratteristica che beneficia la dinamica di guida, anche combinandosi con un baricentro più basso.
Mantendo la linea di pensiero, due mesi dopo l’introduzione della Milano Elettrica, viene introdotta una versione con tecnologia ibrida MHEV. Con la rete complementare da 48V, il motore a benzina a 3 cilindri (1.2 Turbo con 101 CV e 205 Nm), il motore elettrico (21 kW/29 CV e 55 Nm) integrato nel modulo del cambio automatico a 6 velocità con frizione doppia e la batteria agli ioni con una capacità di 0,9 kWh (0,43 kWh utilizzabili). Questo sistema consente al nuovo SUV di muoversi senza emissioni, soprattutto in ambienti urbani, riducendo significativamente il consumo di carburante.
Jean-Philippe Imparato, direttore generale di Alfa Romeo, non ha anticipato alcun volume di produzione o vendita e ha ammesso la possibilità di commercializzare la Milano al di fuori dell’Europa, se c’è domanda. Si ricorda che gli italiani hanno anche la Mini di BMW come punto di riferimento (e obiettivo!) e stanno lavorando allo sviluppo di un nuovo modello di fascia alta, previsto per il 2027 e presentato come fondamentale per guadagnare maggiore notorietà in America del Nord.
La Milano ha la forma più ricercata in Europa (SUV subcompatto). I riferimenti di categoria sono la Peugeot 2008, la Toyota Yaris Cross e la VW T-Roc prodotta in Portogallo (il marchio tedesco la produce presso l’Autoeuropa di Palmela). Tra i concorrenti di Alfa Romeo ci sono anche l’Audi Q2 e la DS 3. Le vendite nel segmento sono in aumento, ma il ritmo di crescita della domanda di veicoli elettrici è più lento a causa del mantenimento della barriera del prezzo.