29 ottobre 2024
In una visita caratterizzata da un forte sentimento pro-Russia, il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán si è recato a Tbilisi per sostenere il partito di governo della Georgia, il Sogno Georgiano, dopo la sua vittoria elettorale contestata. Le elezioni, che secondo gli osservatori internazionali sono state macchiate da presunti acquisti di voti, intimidazioni e violenze, hanno visto Orbán sostenere la posizione del partito contro il coinvolgimento nel conflitto in Ucraina, avvertendo che la Georgia dovrebbe evitare di diventare “una seconda Ucraina.”
Orbán Elogia la Posizione Pro-Russa del Sogno Georgiano
Durante il suo discorso, Orbán ha lodato la resistenza del partito alle presunte pressioni occidentali per coinvolgere la Georgia nella guerra contro la Russia, riprendendo il racconto preelettorale del Sogno Georgiano secondo cui le influenze occidentali miravano a destabilizzare la Georgia. “L’Ungheria è un paese amante della pace in Europa,” ha dichiarato Orbán. “Sappiamo cosa significa guerra e apprezziamo i vostri sforzi per rimanere dalla parte della pace.”
Orbán ha inquadrato la posizione pro-europea del governo georgiano come compatibile con le sue politiche orientate alla pace, esprimendo fiducia che la Georgia potesse ancora perseguire l’adesione all’UE senza prendere parte nel conflitto. “Non avete permesso che la Georgia diventasse una seconda Ucraina,” ha detto, posizionandosi come sostenitore dell’orientamento pro-Russia della Georgia in un clima di critica occidentale.
Osservazioni Elettorali: Opinioni Divergenti
Le elezioni sono state oscurate da un scrutinio internazionale, con missioni di osservatori dell’OSCE e del Consiglio d’Europa che hanno sollevato preoccupazioni su incidenti di compravendita di voti, pressione diffusa e intimidazione. Secondo Iulian Bulai, capo della delegazione del Consiglio d’Europa, il clima elettorale ha coinvolto “intimidazione organizzata dai partiti” e altre irregolarità. Tuttavia, Orbán ha controbattuto a questi rapporti, affermando che gli osservatori ungheresi hanno trovato le elezioni “libere e corrette.”
“Le controversie seguono sempre quando i partiti conservatori vincono,” ha sostenuto Orbán, accennando a uno standard doppio nel clima politico europeo. “Se vincono i liberali, dicono che è democratico; se vincono i conservatori, non lo è.”
Reazione Internazionale e Crescente Tensione
Gli Stati Uniti e diversi Stati membri dell’UE hanno chiesto un’indagine approfondita sulle presunte irregolarità delle elezioni, con migliaia di manifestanti pacifici che si sono radunati a Tbilisi dopo il voto. La Presidente georgiana Salome Zourabichvili, una critica aperta di Georgian Dream, ha pubblicamente definito la vittoria del partito “un’operazione speciale russa,” esortando il pubblico a difendere l’integrità democratica.
La visita di Orbán in Georgia arriva mentre continua a posizionarsi come un alleato europeo di spicco del Presidente russo Vladimir Putin. Il suo sostegno a Georgian Dream aggiunge pressione alla risposta internazionale, mentre i paesi occidentali deliberano ulteriori azioni riguardo al futuro politico della Georgia.
Punti Chiave della Visita di Orbán
- Appoggio Pro-Russia: Orbán ha congratulato il Georgian Dream per aver resistito alle pressioni occidentali per allinearsi con l’Ucraina, rafforzando la sua posizione come alleato di Putin in Europa.
- Controversia Elettorale: Gli osservatori internazionali hanno segnalato irregolarità e un clima di intimidazione, tuttavia Orbán ha respinto queste preoccupazioni, definendo le elezioni “libere e giuste.”
- Reazioni Globali: Solo pochi leader, tra cui quelli di Armenia e Azerbaigian, hanno congratulato il Georgian Dream, con le proteste che si intensificano a Tbilisi in seguito ad accuse di irregolarità elettorali.
- Futuro del Georgian Dream: Il partito al governo è sotto scrutinio mentre affronta crescenti richieste interne ed esterne di responsabilità elettorale.
La visita di Orbán sottolinea la crescente tensione riguardo all’allineamento politico della Georgia e il ruolo dell’influenza straniera nei suoi processi democratici.