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Johann Zarco, il vincitore della gara di MotoGP, ammette di non avere paura di perdere il suo stile unico di guida nella LCR Honda dopo aver fatto il passaggio dalla Pramac Ducati per la stagione 2024. Dopo aver trascorso quattro anni con il produttore italiano, gareggiando sia per l’Avintia che per i team della Pramac, Zarco ha fatto il salto e si è unito alla LCR nella Honda Racing Corporation (HRC). Alla luce delle recenti difficoltà della HRC, che hanno colpito sia le moto di fabbrica che quelle della LCR, Zarco si propone di aiutare il marchio giapponese a riconquistare la sua posizione nelle classifiche. Questa mossa audace del francese viene paragonata al suo passaggio dalla Yamaha Tech3 alla KTM nel 2019, un cambiamento che non ha portato a una stagione completa per lui. Tuttavia, Zarco non è preoccupato di ottenere un risultato simile nella LCR, poiché la sua esperienza con la Ducati lo ha preparato alle sfide che lo attendono. Egli spiega: “Ero ansioso quando ho cambiato dalla Yamaha alla KTM. È per questo che ho lasciato la KTM, perché ero veramente preoccupato di perdere le mie abilità. Ma ora, non ho più questa paura a causa di ciò che ho imparato con la Ducati. Ho diversi punti di riferimento che mi consentono di valutare la situazione con maggiore precisione. Grazie a questo, riesco a concentrare la mia attenzione sul potenziale della moto, la mia posizione attuale e dove potrei trovarmi in futuro.” Quando gli è stato chiesto della sua fiducia nel progetto, Zarco risponde: “È una domanda valida, ma a causa della mia età e esperienza, so di poter fidarmi del progetto. Sono disposto ad essere paziente e ad aspettare i risultati perché ho abbastanza esperienza per mantenere questa fiducia.” La performance di Zarco in Qatar è stata impressionante, poiché ha terminato al 12° posto, il miglior pilota Honda, davanti a Joan Mir e Luca Marini, i piloti della Honda di fabbrica. Nonostante la mancanza di progressi della Honda durante l’inverno, Zarco rimane ottimista sul fatto che la LCR sia abbastanza vicina per lottare costantemente per i punti. Egli spiega: “Quando ero con la KTM, non riuscivo nemmeno a competere. Ma ora, anche se stiamo lottando per posizioni intorno al 12°, 13° o 14° posto, significa comunque qualcosa perché la competizione è così agguerrita. Quindi, non siamo fuori gioco. Ecco perché questa sfida è davvero significativa. Sono felice di accettarla perché credo di non perdere il controllo su di me.”